È natale, tra presenza e assenza

È natale…c’è chi lo ama, chi lo odia, chi lo ha amato e ora lo relega rigidamente nel mondo dell’infanzia, chi lo vive come una festa consumistica, chi lo celebra dal punto di vista religioso, fino a d arrivare a chi lo ha amato ed ora non lo sopporta più; ma raramente il periodo natalizio ci lascia indifferenti.

Credo che ciò avvenga perché il natale ha la capacità di farci sentire in modo più intenso quello che c’è, ma anche quello che non c’è. Quello che prima c’era e ora non c’è più…forse questo è uno dei motivi principali per cui chi lo ha tanto amato in passato ora lo sopporta a stento.

Anche le circostanze che spesso molti di noi sono chiamati a vivere in questi giorni, come i pranzi e le cene in famiglia, parlano e rivelano cosa c’è e cosa non c’è, cosa c’era e cosa non c’é più, come anche chi c’è e chi non c’è più, talvolta per cause di forza maggiore, altre volte per scelta.

In parte alle famiglie che si ritrovano e godono di un autentico e caloroso affetto ci sono anche famiglie negazioniste dal punto di vista affettivo che scimmiottano (spesso inconsapevolmente, anche se non sempre) un’artificiosa armonia familiare. Queste famiglie si impegnano nel comporre un improbabile quanto grottesco quadretto natalizio ben addobbato al quale qualcuno, consapevole della realtà affettiva della propria famiglia, si trova suo malgrado e faticosamente a partecipare. (a queste persone va tutta la mia vicinanza).

Il natale ci fa sentire di più la presenza e talvolta, la presenza, è proprio presenza dell’assenza.

La presenza dell’assenza può avere diverse sfumature emotive che vanno dalla gioia di un ricordo che riempie il cuore, passano nel mezzo da una dolce malinconia per ciò che è stato o che avrebbe potuto essere, fino ad arrivare al dolore intenso di un vuoto che può sembrarci incolmabile.

Oggi, che a tutto questo si aggiunge anche la drammatica cornice globale della pandemia, il mio pensiero va in particolare a coloro ai quali il natale amplifica la presenza dell’assenza in modo doloroso. Con l’augurio di poter trovare comunque e nonostante tutto uno spiraglio di luce capace di donare senso a quello che c’è e una speranza in quello che potrà esserci.

Buon natale.

 

“È Natale”

È Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.

Madre Teresa di Calcutta